Anticorpi bolognesi

Bologna la dotta, la grassa, la rossa. Bologna chiassosa, sempre viva e concitata fra colli e osterie, locali e cortei. Così conosciuta, “la vecchia signora dai fianchi un po’ molli” da settimane si è trasformata in una città muta, pervasa da una solitudine angosciante. Il cupo silenzio ne riempie le strade, ma Bologna “resta umana”, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia Covid-19.

Sono nate iniziative di solidarietà, raccolte di cibo e altri beni di prima necessità, sportelli di ascolto, attività di sostegno alle persone anziane, a migranti e a senzatetto.

Studenti e attivisti, associazioni e centri sociali, artigiani e aziende, anime eterogenee della stessa città, si sono unite con l'obiettivo di superare questa crisi senza lasciare nessuno da solo.

“Anticorpi bolognesi” è un reportage che racconta questa multiforme umanità, tra immagini e parole. Un modo per mostrare un quotidiano cambiato solo per necessità, che non si piega nemmeno davanti a un virus tanto potente. Un racconto formato da tante piccole storie collegate tra loro da molteplici fili rossi che creano una rete di umanità, di speranza e, soprattutto, di azioni concrete per fare in modo che questa esperienza non lasci tutto come era prima.

Giulio Di Meo, Bologna marzo-aprile 2020


*La prima parte di questo lavoro è online e già disponibile sul numero speciale e gratuito di WJ 112, ma ora vogliamo portare avanti questo racconto, con un duplice intento. Continuare a raccontare quello che succede in città durante la fase due e sostenere concretamente, anche economicamente, due campagne solidali portate avanti sulla città di Bologna. Si può sostenere il progetto pre-acquistando una copia del libro che sarà pubblicato alla conclusione della campagna di crowdfunding.