Viareggio9512dec

Come un monaco

Senza essere detenuto in carcere né ricoverato in ospedale, vivere chiuso in un ambiente circoscritto è cosa eccezionale: per tutti. Eppure almeno per una certa categoria di persone una simile esperienza costituiva e, a ranghi ridotti, continua a costituire la quotidiana normalità. Mi riferisco ai monaci, la cui reclusione era/è plasmata secondo una precisa cadenza oraria fatta di preghiera, lavoro e studio. Ecco io in questi giorni vivo da monaco laico, con una ritualità tutta mia. La lettura delle news, svolta all’incirca ogni due ore, prende il posto della preghiera e avendo a disposizione un giardino come monaco laico sostituisco il lavoro conventuale con passeggiate di quaranta minuti al mattino, al pomeriggio, e alla sera. V’è poi il tempo dello studio che si concretizza nella lettura di tre testi diversi da leggersi in orari differenti. Se a tutto ciò aggiungiamo i pasti, un po’ di tv, qualche puntatina su Facebook e i necessari atti d’igiene personale… ecco che la mia giornata monacale si presenta nel complesso piena e varia. Sperando, ovviamente, di poter tornare quanto prima a “riveder le stelle”!

Marco Lenci, Viareggio 20 marzo 2020