Il Resilienzatore

Nasce all’inizio degli anni Sessanta in un piccolo paese della Transcaucasia sulle rive del fiume Chegem. Anno e data di nascita esatti ignoti. Una circostanza comune tra gli Adighé, o Circassi, di cui Ilcöḋ Caír va tuttora molto fiero. Un antico proverbio Kabardino dice infatti: “Non è importante quando nasci, è importante quando muori”.
Studia Lingua e Letteratura Italiana all’ Università Statale di Mosca, dove si laurea nel 1988 con una tesi sul soggetto di Flaiano l’Uomo nella gabbia. L’interesse per la cultura italiana è un omaggio al nonno mai conosciuto, un contadino toscano nato a Le Valli (Terranova Bracciolini) e spedito ventenne a combattere in Russia nel 1942. Dal 2000, dopo un autodafé, che ha distrutto ogni memoria lo riguardasse (restano solo 3 foto), si è ritirato nella sua casa di Tyrnjauz, dove vive con la moglie, i suoi 18 figli, due vigne, una mucca, 4 maiali, vari animali da cortile, 3 ettari di seminativo, 2 di bosco, un inutile B&B. Non scrive per gli altri, ma per sé stesso. Non traduce dall’italiano per sé stesso, ma per gli altri. Quando scrive lo fa sotto un sicomoro secolare, quando pensa lo fa in sella al fidato ciuco Kadughé. Scrive in russo, kabardino e adighé. Si lascia tradurre solo da Riccardo Sottili, che è anche il suo migliore amico, nonché agente. 
Ma tanto non vuole essere pubblicato.