Carlotta benvenuti001

La zattera

La zattera è un letto a baldacchino. Forse arriva dal sud est asiatico. Potrebbe essere thailandese. Di legno scuro. Il vento ha strappato la copertura. Restano solo dei filacci che le raffiche fameliche sembrano voler risucchiare a sé. Sono strisce di una stoffa stampata che forse raccontava la storia di una fuga di due amanti. O forse erano cervi?... allora cosa c’entra la Thailandia? Siamo in mezzo a un mare fatto da onde e inchiostro... possibile?! La nostra zattera è governata da 15 passerotti che, legati ad essa da 15 righe nere tirate con un pennarello, decidono la rotta. Tra le nubi ogni tanto baluginano lampi senza suono che squarciando la coltre bassa dei nembi lasciano trapelare spezzoni di filmati. Sono squarci da you tube. Come se la Rete si fosse lacerata perdendo frammenti di memorie di sé. Per una frazione di secondo le facce mascherate a mistiche di un frate con un rosario in mano e nell’altra un mojito e di una suora improbabile, recitano il frammento di una preghiera ai morti nella falsa ricerca di una fede succedanea. Somigliano a un politico del nord e a uno sciacallo femmina che vende falsi sentimenti in tivù... Uno stormo di like volando contro vento, dopo aver cambiato più volte l’immagine del disegno complesso dei propri aerei movimenti, rovescia i suoi pollici all’ingiù gettandosi in un suicidio armonico fra i marosi riparatori. Poi, un mutaforma con l’aspetto di un britannico che sbraita politica del separarsi, passato il trentesimo meridiano si trasforma nel presidente dell’altra sponda e lo sbraitare si sganghera in un biascichìo da chewing-gum mentre le nubi, sposandosi con le creste e gli spruzzi più alti delle onde, si trasformano in carta da parati risolvendo in quel modo la contesa. Ora sono in una cameretta senza suoni. Afona. Linda. Asettica. Sto aspettando una buona notizia ma non so quale sia. C’è un letto bianco sotto di me, metallico e io sono tra quello e una coperta linda, asettica, verdolina, senza nessun indizio di stile, di personalità. In quel lettino che sa solo di attesa, ascolto. Sento solo una specie di ronzio sommesso. Un respiro? O forse una serie di respiri... artificiali. Come prodotti da ventilatori. Ho un cannello nel naso. Inspiro e l’aria di mare entra dentro di me. Devo essere su una barca. Un piccolo gozzo bianco e verdolino. Sono alla fonda all’isola di Palmarola, la costeggio nella calma del mare di un trasparente piatto. Decine e decine di gabbiani vanno e vengono da un costone selvaggio e incontaminato che mette le sue radici nelle profondità del mare. Respiro quell’azzurro acquatico, così trasparente che mi vedo nitido sul fondo sdraiato nel mio lettino di ospedale. E capisco dove sono... ho l’affanno. Sto aspettando qualcosa che potrebbe essere bello oppure no. Un piccolo branco di occhiate passa sinuoso e mi guarda da un vicino distante. Rispondo con occhi privi di pensieri. Attendo. Poi la porta si apre. Una donna con una tuta bianca da sub entra nuotando. Si avvicina a me in un turbinio di bolle di ossigeno (ma io come faccio a respirare se non ho il boccaglio, faccio per chiedermi) ma quella delicatamente mi dice “vediamo la temperatura di oggi?” e alzatomi un braccio prende da sotto l’ascella un termometro, guarda e sorridente dice “36.3: è guarito. Contento?” Apro gli occhi e registro subito il tutto per non dimenticarlo. Un sogno in tempo di coronavirus va tramandato ai nipoti non c’è alcun dubbio.

Alessandro Benvenuti, Roma 7 Aprile 2020

App Neuroni 2.0

Buongiorno belle creature. Essendo in regime volontario di astinenza da scrittura vorrei proporvi, al fine di farvi fare un sorriso, questo bellissimo e intelligente scritto di un anonimo che gira sul web. Anche per dimostrare che là dentro, è vero che ci sono un po’ troppi webeti (Cit. Richetto Mentana) ma anche dei cantori intelligenti.


LA APP PER LA FASE 2. Molto importante!


Con la Fase 2 sarà fondamentale utilizzare una preziosissima App. Non parlo di Immuni, ma di un’app ben più potente e sicura, Neuroni.

Sviluppata da Madre Natura, Neuroni è un’app gratuita che non sfrutta la tecnologia Bluetooth, bensì la ben più collaudata tecnologia Sinapsi. Si tratta di una tecnologia per nulla invasiva della privacy e che rende l’app comunque utile anche quando il 60% della popolazione non ne fa uso.


Le due app (una non esclude l’altra) funzionano in modi differenti. Facciamo un esempio.

La app Immuni vi dice se il tizio che era con voi in ascensore vi ha infettato.

La app Neuroni che per fare due piani potete prendere le scale, che ultimamente non è che avete fatto tutta questa attività fisica.

La app Immuni vi dice se la signora con cui avete litigato al supermercato per l’ultima confezione di lievito vi ha infettato.

La app Neuroni vi suggerisce invece di non litigare per una confezione di lievito e di non infilarvi nella corsia del supermercato dove sono presenti ben dodici provetti panificatori manco fosse il festival del pane di Altamura.


Ma il grande vantaggio di Neuroni è che è già installata in ogni scatola cranica e non richiede quindi uno smartphone.

Neuroni è di facile utilizzo anche se per tenerla operativa è necessario aggiornarla costantemente. Esistono vari modi per tenere la app Neuroni aggiornata, ma studi scientifici dimostrano che leggere è il metodo più efficace.


Dal momento che però non tutti sono consapevoli della potenzialità di questa app, permettetemi di tirar fuori l’Aranzulla che c’è in me per darvi qualche suggerimento sul settaggio.

Un primo test che potete fare per vedere lo stato di salute della vostra app è questo.

Avete tifato per il poliziotto che inseguiva il runner solitario sulla spiaggia con l’appoggio di elicotteri, droni e satelliti e non vi hanno per nulla infastidito i ventuno milioni di euro sprecati per un ospedale inutile realizzato solo per marketing politico?

Ecco, in questo caso avete dei problemi di settaggio. E può essere anche che le parole della D’Urso abbiano in qualche modo hackerato il vostro sistema operativo.


Purtroppo non è possibile resettare il tutto, ma qualche rimedio proprio in vista della Fase 2 è possibile. Ora vi spiego come fare (Aranzulla scansati proprio). Accedete al menù principale. Cercate le funzioni “hater”, “delatore” “caccia-alle-streghe” e togliete la spunta. Mettete invece la spunta a “spirito critico”, “buon senso”, “prudenza”, “empatia” e “solidarietà” e salvate le nuove impostazioni premendo ok.

Ecco, così facendo avrete a disposizione la più potente arma per affrontare la Fase 2.


p.s. se nel frattempo ascoltando il consiglio di Trump vi siete iniettati o avete ingerito della candeggina, sappiate che la vostra app non è stata danneggiata. Semplicemente, per un errore di fabbrica, non vi è mai stata installata. Capita.


pp.ss. oggi, dopo 55 giorni ho camminato emozionato per le vie di Trastevere…

Alessandro Benvenuti, Roma 28 aprile 2020