L'aria che tira

Mostrami la luce.

Fammi uscire da questa cupa, buia quarantena.

Accompagnami fuori da questa stantia stanzina senza finestre.

Portami su un prato verde di margherite, e fammi l'amore.

Tu, voglia di vita, lasciami sgorgare aldilà di questa fredda parete, nell'assolato oltre.

Permettimi di evaporare fin sopra i tetti delle case, per vedere senza foschia, l'attimo lunghissimo che stiamo vivendo.


Tu sei l'aria che respiravamo da bambini: pura, piena d'attesa.

Per il giorno nuovo quando ci mandavano a letto, o per la sorpresa che ci avrebbe accolto al nostro risveglio.


Ballando, io da solo ma con te.

Ruotando, fino a quando non ce la faccio più, accoglimi tra le tue braccia!


Tu aria che ti ho dentro in ogni respiro, esci e profuma il mondo, per quando potremo di nuovo uscire...


Iain Antony Macleod, Firenze 27 aprile 2020