L’artista marziale

“Neque sol per diem, neque luna per noctem”

Vengo dalla città dei leoni dove l’arte e la libertà di pensiero sono privilegio di pochi in un mondo di servi. Ho trascorso gran parte della vita fra arte e sport da combattimento. Essere un artista marziale nell’era della manipolazione mediatica e delle leggende dello spettacolo equivale a due cose: o sei un coglione in un mondo di ganzi, o sei un ganzo in un mondo di coglioni. Sono un corpo che proietta l’ombra di qualcun altro, un artista con il privilegio di una maledizione; ritraggo individui irrivelati, ombre che respirano in quei luoghi desolati dove nessun raggio di luce può raggiungerli. Esamino corpi e li disseziono, anche la società è un corpo che ci contiene, fatto di molti più organi e membra ma pur sempre un corpo, con bellezza fuori e schifo dentro e quando è viceversa non è detto che sia peggio, anzi, qualche volta è l’inverso. Sono anche un samurai decaduto, un uomo errante fra bellezza e banalità quotidiana che si muove come un’onda anomala in una società vischiosa, densa di umori malati, guerre di potere e poveri diavoli sacrificati a milioni da anime nere. Sono un guerriero solitario con un cuore sentimentale. Preferisco sorridere con il cuore spezzato piuttosto che piangere da uomo ridicolo. Sono una macchina biologica in via d’estinzione, un mutante fuori moda ma con un certo stile.

Tiziano Bonanni, Firenze giugno 2020