Quarantena dal WC

«È uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo!». Potrebbe essere la frase che meglio introduce il lavoro che l’impavido Giorgio Franzaroli propone nella sua serie di vignette WC, dove protagonista è appunto il trono sul quale tutti siedono per i propri imprescindibili bisogni, senz’altro una delle invenzioni più utili e neglette della civiltà occidentale, tanto che non se ne ricorda nemmeno l’autore: che fu Sir John Harington (1561-1612) raffinato poeta, scrittore e traduttore. Eppure la flushing toilet, ossia il cacatoio fornito dell’indispensabile sciacquone dove sta chiusa l’acqua (water closed, appunto), ha segnato una svolta epocale nel rapporto tra l’homo sapiens e le proprie deiezioni. Altro che I Phone e tutte le stronzate (termine scusabile per l’argomento che qui si tratta) della tecnologia contemporanea: nessuna app potrà mai assolvere il compito dell’umile WC che genialmente Franzaroli fa assurgere a personaggio principe di una vera epopea, facendolo parlare, come il fallo di Moravia e consegnandogli saggezza e profondità filosofica, se non addirittura teologica. (Fabio Norcini)

Giorgio Franzaroli, Bologna 9 aprile 2020